A chi spetta il bonus ristrutturazione 2022

I beneficiari

Il bonus ristrutturazione 2022 è un incentivo destinato a coloro che effettuano lavori di ristrutturazione di un edificio ad uso abitativo.

Nello specifico, consiste in una detrazione sull’IRPEF del 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 96.000 euro, ripartita in 10 quote annuali di pari importo.

Con il decreto rilancio è stato reso possibile optare, in aggiunta alla detrazione, la cessione del credito o lo sconto in fattura.

Al momento (luglio 2022) è valido fino al 31.12.2024.

Possono richiedere il bonus tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia.

Ecco l’elenco di chi ha diritto al bonus.

  • Proprietari o nudo proprietario.
  • Titolari di diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie).
  • Inquilini o comodatari.
  • Soci di cooperative divise e indivise.
  • Soci di società semplici.
  • Imprenditori individuali.

Ne hanno inoltre diritto, purché intestatari dei pagamenti e delle fatture.

  • Il familiare convivente del possessore dell’immobile e il componente dell’unione civile.
  • Il coniuge separato assegnatario dell’immobile di proprietà dell’altro coniuge.
  • Il convivente more uxorio.

I lavori eseguibili

  • Interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • i lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali;
  • Ricostruzione e ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • Realizzazione di autorimesse o posti auto anche a proprietà comune;
  • Eliminazione delle barriere architettoniche e realizzazioni di strumenti a tecnologia avanzata per portatori di handicap, aventi a oggetto ascensori e montacarichi;
  • bonifica dall’amianto;
  • esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici;
  • interventi volti a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.
  • Cablatura degli edifici e contenimento inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici;
  • gli interventi di sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione.

Per questi interventi è anche possibile fruire dell’aliquota IVA al 10%, sia per le imprese che eseguono i lavori che per l’acquisto di beni finiti.

Oltre al bonus ristrutturazione, ci sono anche altri bonus che agevolano diverse tipologie di interventi sugli edifici, ad esempio, il sisma-bonus, il superbonus 110% e l’ecobonus, che riguarda interventi di efficientamento energetico. Tuttavia, se si eseguono lavori che possono rientrare sia nel bonus ristrutturazione che nell’ecobonus, il contribuente può usufruire o di uno o dell’altro beneficio.

Come chiedere il bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazioni può essere richiesto tramite CAF o con l’aiuto del proprio consulente fiscale.

Sconto in fattura e cessione del credito

Come detto, oltre alla detrazione con la presentazione del modello 730 o del modello Unico, che dà diritto alle 10 quote annuali, è possibile richiedere lo sconto in fattura o le cessione del credito.

Nel momento in cui si scrive (agosto 2022) queste due ultime possibilità sono divenute sempre di più difficile attuazione da parte dei singoli cittadini.

A causa delle truffe miliardarie messe in atto ai danni dello Stato da parte di imprese inesistenti, è stato emanato il decreto c.d. anti-frode, che ha reso la macchina burocratica ancora più farraginosa.

Molti Istituti di Credito e anche Poste italiane, poi, hanno letteralmente bloccato le piattaforme adibite a questi processi, gettando tutto il comparto edile nel caos.

Detrazioni fiscali

Al momento, la strada più semplice da percorrere restano le detrazioni in fase di dichiarazione dei redditi.

Nonostante le difficoltà burocratiche è indiscutibile che tutti gli strumenti messi in atto per il miglioramento del patrimonio architettonico del nostro Paese, hanno dato una bella spinta, sia al volano del settore edile, che a quello immobiliare.

La possibilità di ristrutturare, ammodernare, efficientare o rendere anche solo semplicemente più belle le facciate delle abitazioni, è stata colta da un altissimo numero di contribuenti.

Del resto, una casa ben tenuta e con bassi consumi energetici è sicuramente più appetibile per i potenziali compratori.

Dopo il Covid, il mercato immobiliare ha ripreso a muoversi con grande fermento.

Un gran numero di persone hanno scoperto o ri-scoperto bisogni ed esigenze prima poco considerati. Il desiderio di una migliore qualità della vita in termini di spazi e comfort abitativo, la necessità di spazi esterni e anche il desiderio di cambiare città per muoversi verso paesi più piccoli e più a misura d’uomo, hanno messo in moto potenziali compratori molto attenti ed esigenti.

Solo i venditori che riusciranno a capire i cambiamenti sociali in corso e adegueranno le loro proprietà, non avranno difficoltà a vendere.

Per gli altri, resta in vigore la regola del “più tempo la casa resta invenduta più si svaluterà”.


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