Direttiva Unione Europea Case Green: immobili esonerati
AGGIORNAMENTO
Se sei arrivato, arrivata, su questo articolo ti dico subito che è il primo di una serie dedicato all’iter della Direttiva Unione Europea Case Green.
Se continui a leggere trovi l’elenco degli immobili già esonerati dalla Direttiva UE.
Se ti interessa invece approfondire come sono cambiati obiettivi e paradigma della Direttiva rispetto alla prima versione, questo è l’articolo giusto.
Buona lettura! 🙂
Nelle ultime settimane ho ricevuto molte telefonate, da parte di amici e clienti allarmati per la notizia sentita al TG, della Direttiva Unione Europea Case Green.
Una Direttiva che ha tenuto banco nel dibattito politico del primo mese dell’anno, e che il Governo italiano ha tentato con vigore di bloccare.
La seduta in Plenaria di Lunedì 13 marzo 2023, ha mostrato crepe nella maggioranza a sostegno della Direttiva, ma alla fine ha visto prevalere i sì (con numeri decisamente ridimensionati. 343 sì, 216 no e 78 astenuti).
Direttiva Unione Europea Case Green: cosa dice
La Direttiva UE prevede che entro il 2030 gli edifici residenziali e le unità immobiliari, dovranno raggiungere almeno la classe energetica E e, entro il 2033, almeno la classe D.
Direttiva Unione Europea Case Green: obiettivi da raggiungere
🟡 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere realizzati a emissioni zero entro il 2030;
🟡 gli edifici già esistenti dovranno essere convertiti e diventare a emissioni zero, entro il 2050.
Naturalmente, sono subito partite grida di allarmi da più fronti.
Confedilizia ha preannunciato una drastica perdita di valore per la maggior parte degli edifici italiani.
I numeri sono impressionanti. Nella nostra penisola, oltre 9 milioni di edifici su 12.2 milioni, diventerebbero non a norma.
Secondo dati ENEA, circa i 3/4 degli immobili residenziali italiani sono in classe E – F – G, le più basse.
Una riqualificazione totale entro quelle date è impensabile.
E così, questa notizia ha scatenato il panico e messo in allarme proprietari, imprese e Stato.
Anche il settore immobiliare ha lanciato l’allarme, dato che edifici in classi energetiche basse, fanno scendere di valore gli immobili.
I costi per ristrutturare sono già stati ipotizzati.
Si parla di 105 mila euro per case indipendenti, mentre per i condomìni si potrebbe arrivare anche a 600 mila euro.
Direttiva Unione Europea Case Green: immobili esonerati
Il polverone alzato da questa Direttiva, ha portato un forte pressing da parte dei partiti politici, che hanno chiesto modifiche.
Bruxelles ha quindi rivisto il capitolo sulle deroghe. Le revisioni alla Direttiva sono state definitivamente approvate lo scorso 9 Febbraio 2023, in Commissione Industria e Energia dell’Eurocamera.
Modifiche che prevedono un allentamento a questa “stretta”.
Direttiva Unione Europea Case Green. Le possibilità per gli Stati membri
❇️ La Direttiva prevede una riclassificazione degli immobili, comune a tutti gli Stati membri.
I margini e le deroghe che i singoli Stati potranno prevedere, ridimensionano allarmi e preoccupazioni.
Case green: immobili esonerati
La Direttiva esclude già a priori monumenti e edifici storici.
I singoli Stati potranno esonerare anche:
➡️ case popolari;
➡️ abitazioni utilizzate per meno di 4 mesi all’anno, come le case vacanze;
➡️ luoghi di culto;
➡️ immobili collocati in aree vincolate o protette;
➡️ edifici tutelati o di particolare valore architettonico, artistico e culturale.
Dopo questa revisione, i margini di applicazione della direttiva sono piuttosto ampi.
Gli Stati dovranno prevedere obiettivi e eventuali sanzioni.
Ma, e qui viene la parte che ci interessa di più, questi obiettivi potranno essere adeguati in base all’effettiva disponibilità di manodopera qualificata, e alla fattibilità tecnica ed economica dei lavori di ristrutturazione.
Mi paiono margini belli ampi! Come spesso accade, le notizie buttate “a bomba” scatenano sempre reazioni violente, salvo poi scoprire che non è proprio così.
C’è anche una ciliegina sulla torta che fa un po’ sorridere.
“Qualora il miglioramento della classe energetica risulti infattibile, sarà possibile fermarsi al livello che sarà possibile raggiungere”
Posso quindi dire a tutte le persone preoccupate che mi hanno chiamato, di stare tranquille. 🙂
Case green: il piano di interventi di efficientamento energetico dovrà essere realistico.
La Commissione Europea precisa che ogni Paese membro dovrà redigere un piano nazionale di ristrutturazione che sia realistico.
Dovranno naturalmente essere previste anche incentivi e finanziamenti ad hoc.
Intervenire sul settore edilizio per ridurre l’impronta energetica è sicuramente importante, ma va fatto in maniera intelligente e sensibile alle diverse difficoltà e possibilità dei singoli Paesi, giacché sono tre anni ormai che non riusciamo a stare tranquilli!
💠Buon efficientamento energetico!
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