Relazione di Regolarità Edilizia – Cos’è e perché è meglio farla

Se vuoi vendere la tua casa, o stai per acquistarne una, è importante conoscere lo stato di regolarità edilizia dell’immobile.

In questo articolo voglio fare un po’ di chiarezza, sfatando falsi miti e credenze.


Relazione di Regolarità Edilizia: a cosa serve


Voglio chiarire subito un aspetto importante.

La Relazione di Regolarità Edilizia (e urbanistica) certifica che lo stato di fatto di un determinato immobile, corrisponde al progetto depositato in Comune.

È redatta da un tecnico abilitato (geometra, architetto, ingegnere).


Su questa relazione aleggia un po’ di confusione, anche terminologica.

 ➡️ In alcune Regioni è infatti chiamato R.R.E., mentre in altre è chiamato R.T.I. (relazione tecnica integrata).

Il legislatore lo chiama “Relazione sullo stato legittimo dell’immobile”.


La Relazione di Regolarità Edilizia deve contenere:

  • indirizzo, dati catastali e descrizione dell’immobile;
  • storia urbanistica e titoli abilitativi;
  • conformità catastale;
  • conformità urbanistica;
  • estremi dell’attestato di prestazione energetica;
  • certificati di conformità degli impianti (se presenti).

Relazione di Regolarità Edilizia: è obbligatoria?


La risposta è: NO.

Se non è un obbligo di legge, di conseguenza:

– il notaio non può rifiutare la stipula dell’atto, qualora le parti non vogliano ricorrere alla Relazione di Regolarità Edilizia.

Il suo compito è informare le parti circa le possibili conseguenze civili, penali ed amministrative, dell’inadeguatezza dei dati forniti e delle dichiarazioni rese in atto.

–  Se la RRE manca, è parte venditrice ad assumersi la responsabilità che lo stato di fatto dell’immobile, corrisponda a quanto depositato in Comune.

 Se la compravendita comporta atto di mutuo, è bene ricordarsi che il perito della banca esegue un controllo formale, il più delle volte sulla regolarità catastale e non edilizia.


La presentazione della Relazione di Regolarità Edilizia a rogito è una PRASSI e NON un obbligo di legge.

La confusione è stata creata da “Protocolli d’intesa” stipulati per favorire questo utilissimo strumento, tra i Consigli Notarili e gli ordini professionali nelle diverse Regioni.

Ecco perché ci sono notai che la richiedono e altri no.


Relazione di Regolarità Edilizia: Ecco cosa cambia in Piemonte


Premessa:

Dopo anni di dibattito sul tema della validità degli atti di rogito in caso di immobili che portano abusi/difformità edilizie, la Cassazione a Sezioni Unite, (sentenza 8230/2019) ha fatto chiarezza in materia.

La sentenza mette un punto sulla questione delle eventuali irregolarità.

Stabilisce che il trasferimento di edifici portanti abusi edilizi è legittimo, e NON nullo PURCHÈ esista almeno un titolo originario.

Capita spesso, che solo quando si presenta una nuova pratica edilizia per la ristrutturazione dell’immobile appena acquistato, ci si accorga che la situazione di fatto è difforme da quanto a suo tempo autorizzato.


Ora le cose potrebbero nettamente migliorare.

In realtà, la richiesta della Relazione di Regolarità Edilizia da parte del notaio, in Piemonte, variava a seconda del professionista in questione. Personalmente, ancor prima del Protocollo, mi era già successo che la richiedessero.


Cos’ha deciso il Consiglio Notarile del Piemonte e Valle d’Aosta


A partire dal 22 marzo 2023, è probabile che la RRE venga chiesta sempre.

Perché?

❎ Perché considerato l’alto numero di compravendite avvenute nel 2022 nel capoluogo piemontese, anche il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Torino e Pinerolo e il Comitato Notarile Interregionale Piemonte e Valle D’Aosta, ha deciso di siglare un protocollo d’intesa con gli Ordini di Architetti e Ingegneri e il Collegio dei Geometri.

❎ Hanno firmato questo protocollo d’intesa, anche le principali associazioni di categoria di agenti e proprietari immobiliari.


Relazione di Regolarità Edilizia – Gli obiettivi perseguiti dal Protocollo d’Intesa


L’intesa firmata in Piemonte segue altre Regioni d’Italia, come Toscana, Emilia Romagna e Liguria.

È stata fatta per perseguire più obiettivi.

In particolare:

Contribuisce a contenere il più possibile i contenziosi civili derivanti da difformità dell’immobile, scoperte post-vendita.

Garantisce la massima tutela delle parti in causa, anche considerando che per accedere ai molti bonus fiscali in essere, l’immobile deve essere completamente in regola.

Definisce che sia un professionista imparziale e competente, ad assumersi la responsabilità dei controlli effettuati, in modo che il progetto depositato in Comune, corrisponda allo stato di fatto dell’immobile.


La Relazione di Regolarità Edilizia tutela sia il venditore che il compratore.

❎ Il primo circa la veridicità delle dichiarazioni che lo stesso è obbligato a rendere in atto.

❎ Il secondo, circa l’inesistenza di vizi amministrativi del bene acquistato che, spesso purtroppo, emergono anche molto tempo dopo l’acquisto.

Una “prassi virtuosa”, come è stata definita, che migliora e rende più trasparenti le compravendite immobiliari.


Vendere casa con tutte le “carte in regola”


Quando ho letto questa notizia ho esultato perché, finalmente, una pratica che metto in atto da anni è stata in qualche modo ufficializzata e uniformata.

Una “buona pratica” che per me è sempre stata la regola, ma che in molti casi ha portato scontri con i venditori.

È un aspetto che metto in chiaro con i miei clienti già al primo appuntamento.

Chi vuol vendere casa deve, come primo passo, dare incarico formale ad un tecnico (che sia il mio fidato o del cliente, non importa) di accesso agli atti.

Anche io mi aggiungo al coro di chi esulta per questo protocollo d’intesa.

Come loro, auspico che i prossimi passi da compiere siano la velocizzazione degli accessi agli atti e la velocizzazione e digitalizzazione delle pratiche degli uffici tecnici comunali.


Mi auguro anche che questa intesa contribuirà a favorire soluzioni più veloci per sanare le difformità.

Una “prassi virtuosa” come la Relazione di Regolarità Edilizia, deve contribuire a rendere il mercato immobiliare più trasparente, e non tramutarsi in un aggravio di tempi e costi in capo alle famiglie.

Ricordati…


🟨 Se vendi affidandoti ad un agente immobiliare, controlla sempre che pretenda l’accesso agli atti.

Se non lo fa, lascialo subito! Non è un buon professionista.

🟨 Se vendi in autonomia, dotati di una Relazione di Regolarità Edilizia – RRE redatto da un tecnico abilitato. Ti eviterà ogni spiacevole sorpresa e sarà una tutela per l’acquirente.


Buone RRE! 😊


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